Ottobre è il mese dedicato a livello internazionale alla lotta al cancro della mammella, una malattia curabile e dalla quale si può guarire se si interviene per tempo soprattutto attraverso la prevenzione.
Prevenzione Serena è il programma regionale di screening dei tumori: nato con lo screening mammografico, esiste da 25 anni e offre un percorso gratuito di diagnosi precoce del tumore mammario a tutte le donne residenti o domiciliate in Piemonte, nella fascia d’età 45-74 anni. E’ attivo su tutto il territorio ed è condotto da unità coordinate tra loro a livello regionale. In 25 anni sono stati spediti 3.870.355 inviti ed effettuati 2.450.170 esami.
“Siamo orgogliosi di un sistema che sta dando ottimi risultati ed è ormai consolidato: occorre ancora aumentare la consapevolezza da parte di chi risponde, anche attraverso iniziative di informazione mirata sull’importanza della prevenzione in oncologia” afferma l’assessore alla sanità, Antonio Saitta.
Il protocollo di screening previsto (fasce d’età bersaglio, intervallo tra un test e il successivo, esami di accertamento) risponde alle più autorevoli linee guida fondate scientificamente. Il processo rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), è sottoposto a rigorosi controlli di qualità ed è messo in atto da operatori formati, continuamente aggiornati e altamente specializzati. Ogni mammografia è letta in doppio, ovvero da due radiologi separatamente, per ridurre al minimo il rischio di errore.
Prevenzione Serena individua circa 1500 casi ogni anno, ovvero poco meno del 40% di tutti i tumori della mammella diagnosticati in Piemonte. Di questi, quasi un terzo sono tumori di dimensioni ridotte, inferiori a 10 mm, e hanno una prognosi molto favorevole.
L’efficacia dello screening mammografico nel diminuire la mortalità per cancro sta proprio nella capacità di individuare i tumori quando sono ancora molto piccoli e possono essere trattati tempestivamente, con interventi in genere meno invasivi rispetto ai tumori più grandi e con migliori possibilità di guarigione.
Tutto questo è più difficile quando la diagnosi avviene all’insorgere di sintomi, perché in questi casi i tumori sono mediamente molto più avanzati.
Prevenzione Serena rende anche possibile la ricerca: nell’ambito del programma organizzato, infatti, vengono sperimentate nuove tecnologie e strategie per uno screening sempre più efficace.
In particolare, per lo screening mammografico, lo studio Proteus Donna, svolto in 13 centri regionali dal 2014 al 2017, ha valutato vantaggi e svantaggi dell’utilizzo della tomo-sintesi (mammografia tridimensionale) rispetto alla mammografia 2d, nell’individuazione precoce del tumore mammario.
Lo studio ha arruolato più di 70mila donne 46-68enni partecipanti al programma di prevenzione che sono state assegnate casualmente a due gruppi di studio che confrontano le due metodologie di screening. Sono state acquisite 30mila tomo-sintesi ed è in corso l’analisi dei risultati.
Sta per prendere il via anche lo studio MyPeBS (My Personal Breast Cancer Screening), finanziato dalla Commissione Europea, che punta a reclutare 85mila donne in Italia, Francia, Belgio, Regno Unito e Israele, con l’obiettivo di testare una nuova strategia di screening personalizzata sulla base del rischio.
Questa strategia sarà confrontata con i protocolli attualmente in uso per valutarne l’efficacia e la fattibilità nei contesti dello screening in Europa. Il rischio individuale sarà definito in base alla storia medica personale e familiare, alla densità mammaria e all’analisi del DNA. Prevenzione Serena recluterà 5mila donne per MyPeBS a Torino nei prossimi due anni e le partecipanti saranno seguite per quattro anni.