L'inquinamento atmosferico resta il principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa.
Esso riduce la durata di vita delle persone e contribuisce alla diffusione di gravi patologie come le malattie cardiache, i problemi respiratori e il cancro.
Secondo una nuova relazione appena pubblicata dalla European Environment Agency (EEA), l'inquinamento atmosferico continua a essere responsabile di oltre 430mila morti premature in Europa.
L'Italia, stando alle stime dell'EEA, è la nazione dell'Unione Europea (UE) che segna il maggior numero di morti premature rispetto alla normale aspettativa di vita a causa dell'inquinamento dell'aria e, in particolare, l'area più colpita si conferma quella della Pianura Padana, con Brescia, Monza, Milano, ma anche Torino, che oltrepassano i valori limite fissati a livello UE.
Il documento dell'EEA studia l'esposizione della popolazione europea agli inquinanti atmosferici, fornendo un'istantanea sulla qualità dell'aria basata su dati provenienti dalle stazioni di monitoraggio ufficiali di tutta Europa.
Secondo l'EEA la maggior parte degli abitanti delle città continua a essere esposta a livelli di inquinanti atmosferici ritenuti non sicuri dalla World Health Organization (WHO); in particolare, gli inquinanti considerati maggiormente problematici per la salute umana sono il particolato, l'ozono troposferico e il biossido di azoto.
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