Uno studio pubblicato su Frontiers in Public Health ci dice in che modo il COVID-19 abbia influenzato la diagnosi e il trattamento dei tumori della testa-collo in Piemonte.
Lo scopo dello studio “The Impact of the COVID-19 Pandemic on Head and Neck Cancer Diagnosis in the Piedmont Region, Italy: Interrupted Time-Series Analysis" era quello di utilizzare i dati sull'andamento temporale delle diagnosi di tumore della testa-collo per valutare l'impatto di COVID-19 sulla tempestività della diagnosi e del trattamento nella Regione Piemonte.
Lo studio si è basato su due diverse fonti di dati.
- Grazie ai dati regionali delle Schede di dimissione ospedaliera (SDO), sono stati identificati i casi incidenti in Piemonte nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2020. L'analisi di serie temporali interrotte è stata utilizzata per modellare il trend a lungo termine dei tumori testa-collo prima di COVID-19, tenendo conto delle fluttuazioni stagionali.
- Attingendo ai dati relativi al reclutamento in corso nell'ambito dello studio europeo HEADSpAcE, iniziato prima della pandemia, è stata confrontata la proporzione di pazienti diagnosticati in stadio avanzato di malattia tra il periodo di reclutamento pre-COVID-19 e i periodi successivi all'inizio della pandemia.
Sulla base dei dati delle SDO, nel periodo gennaio 2015 - dicembre 2019 sono stati rilevati 4811 nuovi casi di tumore testa-collo in Piemonte, e 832 casi nel 2020, di cui 689 verificatisi dall’inizio dell'epidemia di COVID-19 in Italia (marzo 2020).
Una riduzione iniziale del 28% dei ricoveri durante la prima ondata della pandemia di COVID-19 (intervallo di confidenza al 95%: -38%, -16%) è stata ampiamente affrontata entro la fine del 2020 (riduzione del 4%; intervallo di confidenza al 95%: -11%, +3%) se si considera l'intera popolazione, sebbene vi fossero alcune eterogeneità.
Il divario tra i ricoveri osservati e quelli attesi risulta particolarmente evidente e non si era completamente ripreso entro la fine dell'anno nei pazienti più anziani (≥75 anni) (a fine anno, -12%; intervallo di confidenza al 95%: -24%, +1%), nei pazienti con un indice di comorbidità Romano-Charlson inferiore a 2 (a fine anno, -9%; intervallo di confidenza al 95%: -26%, +0%) e nei pazienti trattati chirurgicamente (a fine anno, -12%; intervallo di confidenza al 95%: -20%, -3%).
Nel sottogruppo di pazienti eleggibili per il reclutamento HEADSpAcE non è stato osservato uno spostamento verso stadi più avanzati alla diagnosi nei primi 10 mesi della pandemia.
La pandemia di COVID-19 ha dunque influenzato in modo differenziale la gestione di alcuni gruppi di pazienti con tumore testa-collo, con un impatto più evidente sui pazienti più anziani, su quelli trattati principalmente a livello chirurgico e su quelli con meno comorbidità.